(Traduzione in italiano)
Inventivo 'Sign Gene', chronicle-derring-do dei primi supereroi sordi
Di Michael Rechtshaffen
12 aprile 2018 | 11:15
Normalmente non ci si aspetterebbe di trovare un sound design così abbagliante in una produzione ideata e diretta da un regista sordo, ma questa è solo una delle sorprese inaspettate che circondano "Sign Gene" di Emilio Insolera.
Mescolando energicamente elementi di "X-Men", "Il Codice Da Vinci", 007 e wuxia di arti marziali e dando grida a personaggi storici della comunità sorda come Laurent Clerc, Alexander Graham Bell e Jean Massieu, il vivace sci-fi sperimentale film, girato negli Stati Uniti, in Giappone e in Italia, è una storia di origini sulla "prima generazione di supereroi sordi".
Mentre la polizia giapponese indaga su una serie di omicidi in cui le vittime sono state sparate con proiettili invisibili, alla fine il perpetratore scopre di possedere una mutazione genetica innescata da "una risposta evolutiva a secoli di oppressione sociale e linguistica".
Quello che segue è un potpourri dal ritmo serrato di materiali d’archivo combinate con la lingua dei segni e stroboscopiche sequenze d'azione eseguite da un cast di sordi, video effetti che simulano granulosità, pellicole graffianti e come sopra menzionato quel mix sonoro tutto avvolgente con un risultato finale che dimostra di essere selvaggiamente inventivo quanto potente.
Data la quantità di cose che Insolera, che è anche la protagonista di un'agenzia di intelligenzia, riesce a riempire i 68 minuti di tempo, sarebbe curioso di vedere cosa potrebbe fare questa nuova, unica voce di cineasta armata con una tela più ampia e un budget corrispondente.
(Versione originale)
Inventive ‘Sign Gene’ chronicle derring-do of first deaf superheroes
By Michael Rechtshaffen
April 12, 2018 | 11:15 am
One wouldn't normally expect to find such dazzling sound design in a production conceived and directed by a deaf filmmaker, but that's just one of the unexpected surprises surrounding Emilio Insolera's "Sign Gene."
Energetically blending elements of "X-Men," "The Da Vinci Code," 007 and martial arts wuxia while giving shout-outs to such historical deaf community figures as Laurent Clerc, Alexander Graham Bell and Jean Massieu, the lively experimental sci-fi film, shot in the U.S., Japan and Italy, is an origins story about the "first generation of deaf superheroes."
As Japanese police investigate a series of murders in which the victims have apparently been shot with invisible bullets, the perpetrator is ultimately discovered to possess a genetic mutation triggered by "an evolutionary response to centuries of social and linguistic oppression."
What follows is a fast-paced potpourri of stock footage combined with sign-language and stroboscopic action sequences performed by a deaf cast, video effects simulating grainy, scratchy film stock and that aforementioned all-enveloping sound mix, with an end result that proves as wildly inventive as it is empowering.
Given how much stuff Insolera, who also stars as an intelligence agency operative, manages to cram into the 68-minute running time, it would be intriguing to see what this fresh, unique filmmaking voice could do armed with a more extensive canvas and matching budget.
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